03 Dic Convegno: “Le trame dello sguardo- Arte Terapia tra percezione ed espressione. Le immagini, il video e la fotografia nella relazione di aiuto”
di Daniela Abbrescia e Gaia Miletic
La Rivista Nuoveartiterapie, ormai da tempo, si pone come obiettivo quello di raccogliere e mettere a confronto diverse voci; teoriche, pratiche, scientifiche e divulgative, sull’arteterapia in Italia e all’estero.
Il convegno “Le trame dello sguardo- Arte Terapia tra percezione ed espressione. Le immagini, il video e la fotografia nella relazione di aiuto” si è svolto a Roma il 16 novembre 2013. Ormai alla sua quarta edizione, rappresenta un’occasione di scambio per tutti quei professionisti che si occupano, nei campi più diversi, di relazione d’aiuto avvalendosi dello strumento del mediatore artistico. L’obiettivo è anche quello di stimolare nuove riflessioni e connessioni sia in campo teorico che a livello di applicazioni pratiche.
Abbiamo avuto nuovamente il piacere di incontrarci per un appuntamento ricco di spunti interessanti e diversi punti di vista riguardo alle tematiche dell’arteterapia e dell’uso dell’immagine nella relazione d’aiuto.
Ha aperto il Convegno, che si è tenuto, anche quest’anno, presso la Pontificia Università Antonianum, il Prof. Stefano Federici illustrando in modo approfondito e coinvolgente il collegamento tra processi neuronali e capacità artistiche sul tema del “Savant but not Idiot: Perché l’arte terapia ci restituisce un talento”, con l’intento di proporre il superamento della dicotomia mente-corpo. A partire da numerosi esperimenti neurologici, Federici ha illustrato come un percorso arte terapeutico sia in grado di restituire alla persona un modo autentico di percepire la realtà aumentando i suoi gradi e livelli di libertà.
Diverso, ma altrettanto interessante e suggestivo, l’intervento del Prof. Stefano Ferrari dal titolo “La rappresentazione della follia tra arte e scienza“, che ha illustrato e rivelato, attraverso diverse immagini della follia a partire dal medioevo e soffermandosi sulle opere tra il ‘700 e l‘800, come la rappresentazione del diverso, del folle, obbedisca ad una serie di elementi stereotipati che tende a rendere i diversi tutti uguali, occultando in tal modo le specificità dell’individuo. Le immagini prese in considerazione contenevano elementi realistici che mostravano un possibile contatto tra l’artista e la realtà manicomiale ma anche numerosi stereotipi che rendono l’immagine del folle facilmente riconoscibile. Diverso e uguale al tempo stesso! In questa dimensione il corpo rappresentato diviene espressione del disagio del paziente.
La mattina è proseguita con l’intervento del Prof. Roberto Caterina “Dalla catarsi alle meta emozioni“, che attraverso un excursus storico della concezione di catarsi da Aristotele ai nostri giorni ha sottolineato come la rievocazione di un evento traumatico non sia catartica in sé, quanto piuttosto sia catartica la possibilità di elaborare sia a livello cognitivo che emotivo gli episodi traumatici, anche quelli soltanto immaginati. Il processo artistico, infatti, permette di condividere (social sharing) le emozioni e di trasformarle in una dimensione di maggiore consapevolezza del proprio vissuto, e attraverso l’espressione di esse in un nuovo linguaggio, quello artistico, che è in grado di stupire e stupirci, modulando l’esperienza emotiva e stimolando la capacità di auto osservazione. Le meta emozioni intese in tal senso, non sono che situazioni emotive che facilitano l’introspezione e che sono contenute all’interno del processo artistico.
Il Prof. Pietro Lasalvia, con il suo intervento “Prevenzione dello stress lavoro-correlato attraverso l’arte sul tema del doppio” ci ha portato nel mondo delle aziende, raccontando un lavoro di prevenzione dello stress lavoro-correlato con l’utilizzo di immagini artistiche usate come stimolo di discussione sul tema del doppio in un’ottica di work life balance e di riduzione dello stress.
Il Medico e Psicoanalista Fabio Piccini ha analizzato il tema delle “malattie dello sguardo” mostrando come il fenomeno di estrema diffusione della fotografia stia portando ad un impoverimento dell’esperienza emotiva del guardare, impoverendolo di senso e significato. Il lavoro con le patologie dello sguardo riguarda la possibilità di recuperare un punto di vista sul mondo che sia significativo a livello emozionale, riportando le immagini ad un significato narrativo per la persona che le osserva. Per far ciò è necessaria un’educazione dello sguardo rallentando il tempo della visione e rientrando in contatto con lo stupore che alcune immagini provocano.Per poter ri-tornare a ri-vedere è importante imparare a guardare!
Il Professor Oliviero Rossi ha concluso i lavori della mattina, moderati e modulati dalla dott.ssa Anna Maria Acocella, narrando, attraverso la visione di un divertente, buffo e stimolante cortometraggio, il processo che si sviluppa all’interno di un lavoro di videoterapia inteso come modulatore di conoscenza di sé. Se si è,o meglio, solo quando siamo in grado di stabilire una distanza tra ciò che è me (l’immagine) o diverso da me, in una dimensione di accettazione delle diverse parti della propria identità, posso mettermi in gioco in modo funzionale nelle diverse situazioni. Il Prof. Rossi mette in risalto come la videoterapia utilizzata all’interno di una relazione d’aiuto, permette di vedere il proprio copione di vita, che ci incastra in un mondo che crediamo sia quello vero ma che non lo è necessariamente e ci permette di sperimentare nuove possibilità per uscire dal nostro destino.
Il pomeriggio si è aperto con la presentazione della Dott.ssa Marika Massara intorno al progetto “Dal personaggio alla persona”, che si svolge da cinque anni nel carcere di Bari. E’ un lavoro in cui si utilizzano le tecniche di teatro e videoterapia, per favorire l’elaborazione personale dei detenuti e la loro espressione emotiva. E’ stata posta particolare attenzione agli aspetti emozionali degli operatori, compresa la polizia penitenziaria, che quotidianamente si confronta con situazioni di emergenza e che vive pienamente la difficoltà della situazione detentiva.
L’intervento del Dott. Fabio Meloni, scandito da contenuti audiovisivi emotivamente intensi, ha illustrato alcune applicazioni della poesia come attivatore di sensazioni, emozioni, riflessioni e vissuti. Ripercorrendo passi del film L’Attimo Fuggente, citazioni di Pessoa, Dickinson, Alda Merini, Ungaretti e Perls ha ben evidenziato l’interazione tra segno linguistico e visivo, poetico – letterario e psicologico mostrando, inoltre, le diverse applicazioni che il mediatore poetico permette all’interno di una relazione di aiuto.
Il Dott. Cristiano Pinto ha introdotto la video-arte e i media partecipativi nei laboratori di arteterapia, mostrando una serie di lavori interessanti e creativi, realizzati in vari contesti, tra cui quello scolastico. E’ stato possibile osservare in che modo l’ausilio di software e tecniche video permetta di giocare con le immagini e i contenuti, talvolta portando risultati inattesi.
Il Dott. Davide Manghi ha richiamato due concetti emersi più volte durante l’intera giornata: lo stupore e la novità che possono emergere dal lavoro con il video, in particolare nel raffronto di una persona con la propria immagine. In questa delicata operazione, le tracce del sé, difficili da accettare e accogliere, costituiscono un bilanciamento tra il desiderio di vedere e la frustrazione del ri-vedersi.
Il Dott. Franco Bonsante ha presentato la sua attività con il collage e lo psicodramma in ambito psichiatrico. Tra le cose più interessanti, è stato evidenziato l’intreccio che si può generare producendo piani di lavoro sempre differenti, soprattutto quando siamo orientati ad una esplorazione non direttiva. In questo lavoro progressivo di costruzione di sensi, la drammatizzazione permette di dare anima a qualcosa di statico.
La giornata si è conclusacon l’intervento della Dott.ssa Olga Perevezentseva, che ha presentato il suo lavoro con la fotografia in ambito terapeutico, svolto in Russia negli ultimi anni. L’intervento è stato interessante anche perché ha dato la possibilità di conoscere la situazione della psicologia di un altro paese, la Russia, portando il pubblico a riflettere su situazioni che forse a volte si danno per scontate, come ad esempio, che vi sia uniformità formativa o quantomeno lavorativa fra i vari stati.
Anche quest’anno il convegno è stato un importante momento di confronto, scambio e condivisione;arricchente per tutti coloro che si accostano, studiano e lavorano nei diversi ambiti della relazione di aiuto, e credono nel valore delle Arti Terapie.
Relatori:
Stefano Federici, Professore Associato di Psicologia Generale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia; docente di “Psicologia dell’Invecchiamento” presso la Scuola di Specializzazione in Geriatria della Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Stefano Ferrari, Professore di Psicologia dell’arte del Dipartimento di Arti Visive | Università di Bologna. Direttore responsabile scientifico di Psicoart on line, rivista interdisciplinare fra arte e psicologia.
Roberto Caterina, Professore Associato di Psicologia della percezione, Psicologia della Musica e Psicologia della Comunicazione presso l’Università di Bologna.
Pietro Lasalvia, Professore a contratto presso la II Facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma Università “La Sapienza”; docente presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia (Scuola Europea di Psicoterapia Funzionale).
Fabio Piccini, Medico e psicoanalista junghiano, membro ordinario dell’International Association for Analytical Psychology di Zurigo.
Oliviero Rossi, Psicoterapeuta, Direttore del Master in “Video, fotografia, teatro e mediazione artistica nella relazione d’aiuto” presso la Pontificia Università Antonianum. Direttore della rivista Nuove Arti Terapie
Marika Massara, Psicologa, Psicoterapeuta, Vicedirettore della rivista Nuove Arti Terapie, Docente nel Master in “Video, fotografia, teatro e mediazione artistica nella relazione d’aiuto” presso la Pontificia Università Antonianum.
Fabio Meloni, Psicologo, PhD in Psicologia cognitiva, della Personalità e Psicofisiologia presso l’Università di Roma “La Sapienza”.
Cristiano Pinto, ArtCounselor, Videomaker, Docente nel “Master video, fotografia, teatro e mediazione artistica nella relazione d’aiuto” presso la Pontificia Università Antonianum.
Davide Manghi, Medico specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta, Consulente Tecnico del Tribunale di Milano e Lodi.
Franco Bonsante, Psichiatra e Psicoterapeuta della Gestalt.
Olga Perevezentseva, Psicologa Direttrice del centro russo Psyforte.