
04 Lug Artiterapie: strategie della creatività
Il secondo testo, ‘Artiterapie: strategie della creatività‘ è scaricabile gratuitamente in formato pdf.
Indice del testo:
- CREATIVITÀ E PERSONALITÀ IN ARTETERAPIA. Alcune note a partire da Freud di Stefano Ferrari
- LE IMMAGINI CHE PARLANO. L’intervento di medical art therapy nel reparto di oncologia ed ematologia pediatrica all’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna di Mona Lisa Tina
- TERAPIA COME ARTE. Analisi dei processi di “cura” nell’arte contemporaneadi Mariantonietta Bagliato
- ARTETERAPIA E GIOCO D’AZZARDO. di Annalisa Ramasso e Patrizia Da Rold
- FONTI DI RESILIENZA. Interventi psicosociali con la musica nei campi profughi in Libano di Elisabetta Cerocchi
ABSTRACT
Creatività e Personalità in arteterapia. Alcune note a partire da Freud
di Stefano Ferrari
Nello studio delle relazioni tra arte e psicoanalisi una delle prime questioni su cui riflettere riguarda un’antinomia, un paradosso che è abbastanza simile a quello di cui si tratta implicitamente nel titolo di questo convegno dedicato agli “ambiti professionali della creatività”. La psicoanalisi ha avuto fin dalle origini una intima familiarità con il mondo delle arti e della letteratura e ciò l’ha resa e la rende molto interessante per chi si occupa di arte ed estetica, ma questa vocazione “creativa” è quanto l’ha sempre fatta apparire sospetta al mondo della scienza “ufficiale” – a partire dallo stesso giovane Freud di cui sono ben note le allarmate difese nei confronti del rischio che le sue storie cliniche si potessero leggere come romanzi ed apparire dunque “prive dell’impronta rigorosa della scientificità” […]
Le immagini che parlano. L’intervento di medical art therapy nel reparto di oncologia ed ematologia pediatrica all’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna
di Mona Lisa Tina
La relazione illustra l’intervento di arteterapia in contesto medico che ho proposto nel reparto di Oncologia ed Ematologia Pediatrica presso l’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, sostenuto e finanziato dall’Associazione A.G.E.O.P.
Prima di addentrarmi nella descrizione dell’esperienza, vorrei specificare che l’uso dell’arteterapia in contesto medico si basa sulla funzione di rinnovamento e di difesa, quasi di “rifugio” dell’attività creativa e sul potere vitale dell’immaginazione anche in relazione alla drammaticità che la malattia implica per ogni individuo.
L’obiettivo della Medical Art Therapy è quello di promuovere un processo di cura e di miglioramento della qualità della vita delle persone affette da malattie fisiche, favorendone e sostenendone la dimensione espressivo-comunicativa in un’esperienza potenzialmente traumatica. […]
Terapia come arte. Analisi dei processi di “cura” nell’arte contemporanea
di Mariantonietta Bagliato
Questo articolo prende in esame il concetto di creatività, la pratica dell’arte come terapia e il comportamento degli artisti. Ciò che accomuna questi elementi è l’indissolubile legame che c’è tra l’atto della creazione e la vita individuale. Si analizzeranno quindi, i processi di ideazione e di realizzazione di un’opera d’arte in relazione alle vite degli artisti. In seguito, si parlerà del potere dell’arte secondo l’artista tedesco Josef Beuys. Egli sosteneva, come un profeta, che tutti sono artisti e che la creatività è insita in tutti gli esseri umani. Tutti gli uomini sono liberi di essere inventivi e i pensieri sono delle forme, delle sculture. Ogni pensiero è una forma che può essere plasmata e che si realizza quando si traduce in azione. Si conclude con una personale osservazione: nei percorsi di formazione per arte terapeuti, è fondamentale conoscere la storia dell’arte contemporanea per analizzare i processi di ideazione e di realizzazione di un’opera d’arte e i diversi linguaggi delle arti visive. Tali conoscenze possono dare all’operatore una visione aperta alle infinite possibilità dell’arte e divengono un sostegno per la ricerca di un metodo personalizzato con i diversi utenti. [,,,]
Arteterapia e Gioco d’azzardo
di Annalisa Ramasso e Patrizia Da Rold
Il presente lavoro pone in luce una possibile inclusione dell’arteterapia tra i trattamenti utilizzabili con i giocatori d’azzardo all’interno degli articolati programmi terapeutici e psicoeducativi promossi dai Servizi preposti.
Negli ultimi anni il Disturbo del Gioco D’Azzardo Patologico è stato inserito all’interno della categoria dei Disturbi da Dipendenza, settore in cui, in generale, sono già state sperimentate numerose esperienze di trattamento arteterapeutico, prevalentemente di natura gruppale, ma poco invece è stato ancora sperimentato circa il lavoro arteterapeutico plastico – pittorico con i giocatori d’azzardo.
L’articolo riporta una breve sperimentazione di gruppo di arteterapia all’interno di un ambulatorio preposto al trattamento della dipendenza da gioco patologico, descrivendo ed evidenziando l’incontro tra alcuni aspetti della sintomatologia del disturbo suddetto e le implicazioni più classiche e note del trattamento arteterapeutico nei confronti di tali sintomi, nell’ottica della stimolazione di ulteriori approfondimenti e sperimentazioni in tale direzione. […]
Fonti di resilienza. Interventi psicosociali con la musica nei campi profughi in Libano
di Elisabetta Cerocchi
Questo articolo descrive un intervento psicosociale in un campo profughi in Libano, nell’ambito del progetto europeo MARS (sostegno alla musica e alla resilienza), con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita nelle comunità deprivate ed emarginate a causa di conflitti militari, politici e sociali.
L’articolo presenta un’esperienza di musicoterapia con bambini con difficoltà di apprendimento, attaccamento insicuro e problemi comportamentali. La musicoterapia ha permesso ai bambini di raggiungere i seguenti obiettivi pianificati, attraverso uno spazio-tempo e una struttura sonora-musicale sicuri: sviluppare una relazione di fiducia con musicoterapeuti e colleghi, rafforzare le risorse dei bambini incoraggiando la loro auto-espressione, promuovere la cooperazione, tenere e canalizzare l’energia individuale e collettiva.
Alla fine del processo, la resilienza e la flessibilità dei partecipanti sono venute alla luce: nell’ultima sessione, ognuno di loro ha offerto una nuova parte di sé al gruppo, come segno di gratitudine e accettazione della conclusione dell’esperienza.
Le abilità mostrate dai bambini aprono la possibilità di estendere i risultati a livello di comunità, verso la creazione di uno spazio per l’empowerment, la crescita personale, la solidarietà e la cooperazione nella società. […]
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